Maria Teresa Vittone Zilliken si è avvicinata al mondo artistico negli anni della giovinezza.
Ha frequentato l’Accademia linguistica di Belle Arti a Genova, esprime senza ritrosìa il suo mondo
interiore con la volontà e la determinazione di proseguire una ricerca artistica e personale
attraverso la scultura, le tecniche miste e la grafica.
La sua incontenibile creatività la conduce verso nuove forme espressive alla scoperta di%MATER,
la Matrice delle forme universe che tutto in sé contiene.
Sin dalla mia infanzia sono stata attratta dalla forma delle cose e affascinata dalla
diversità di ogni creatura, sia umana che di altri mondi.
Ho osservato sempre con curiosità la natura che mi circondava, soffermandomi sulle
caratteristiche sia del mondo vegetale che di quello animale.
Ultimamente, ampliandosi sempre di più la possibilità di usufruire di nuove scoperte
scientifiche e tecnologiche, seguo con molto interesse la scienza dell’universo, la fisica
che in ogni momento ci aggiorna sulle scoperte di nuovi pianeti, nuovi mondi e nuove
connessioni.
Ogni essere umano ha un suo percorso che è influenzato sia da fattori interni che da
fattori esterni, e quindi costruisce la sua vita su tutte le sue esperienze, seguendo la
propria sensibilità.
Ho iniziato a disegnare da quando ero piccola, ed ho proseguito,
impegnandomi e cercando sempre di trovare nuove idee e di scoprire dentro di me le
motivazioni interiori che mi spingevano nella mia ricerca.
Oggi, devo dire, che sono molto felice di aver fatto questo percorso: una strada lunga e
non facile, ma coerente con me stessa.
Ci sono stati bei momenti, soddisfazioni e speranze, ma anche delusioni ed attimi di
sconforto.
Poi però ho sempre trovato dentro di me la forza di reagire e la ribellione che mi scuoteva
dentro mi dava la spinta per rialzarmi.
Perché, come dico nel messaggio di “Torsione”:
“LA VITA è come una danza fatta di slanci, esitazioni, piccoli passi, arresti e cadute.
L’importante è rialzarsi e seguire la “ MUSICA”.
Nella vita ho sempre seguito impulsi che mi arrivavano dal profondo, quasi
inconsciamente, lasciandomi condurre dall’istinto.